giovedì 30 gennaio 2014

Europeo in salita per una nazionale che veste l’azzurro……. ma che, quasi da venti anni, parla portoghese (quello brasiliano).

All’esordio di Anversa 2014 l’autoctona Slovenia batte l’Italia con gran merito (3-2) e mette a nudo i diffetti di una squadra che ha la componente brasiliana (8 su14), a parte Lima, in difficoltà (lenti, distratti e demotivati). Tra le cause va considerata anche l’età dei singoli che avanza senza la possibilità di adeguati ricambi provenienti dal Brasile a causa della crisi.
Ma di questo parleremo dopo. E la componente italiana?
Quella italiana è presente ad Anversa con 6 giocatori su 14 di cui 2 sono portieri e 4 di movimento e deve la sua presenza perchè esplicitamente prevista dagli  accordi presi da Tonelli con  Menichelli, CT subentrato a Nuccorini subito dopo i mondiali di Rio De Janeiro. In quella occasione la Fifa rimproverò pubblicamente i dirigenti italiani per aver convocato 14 giocatori su 14 tutti nati in Brasile. All’epoca finanche la nazionale Under 21 era farcita di oriundi perché dirigenti e CT, pur di risultare vincenti subito, preferirono l’uovo oggi e non la gallina domani. Il domani, ahi noi, è oggi ed è triste constatare che Leggiero, Romano, De Luca e Ercolessi sono gli unici giocatori italiani di calcio a 5 a meritare la nazionale. Nell’esordio a questi europei, De Luca non ha avuto il piacere di calpestare il rettangolo di gioco mentre Leggiero ha avuto l’onore di far parte dello start five d’inizio gara, rimanendo in campo 3’ e 30’’ circa, dopo di che ha raggiunto l’amico De Luca e ha assistito dalla panchina alla disfatta dei suoi compagni. Solo Romano e Ercolessi hanno potuto beneficiare di un minutaggio più corposo ma niente di chè. Questa è la considerazione che ha Menichelli dei giocatori nati in Italia. Ma dopo Rio, il famoso accordo non prevedeva che la lista dei 14 fosse composta da 7 italiani e 7 oriundi? Perché per questi europei si è deciso di convocare solo 6 italiani contro gli 8 oriundi? Evidentemente il presuntuoso CT ha preteso maggiori garanzie. Ma, a parte Saad, Lima e Fortino mi dite gli altri che contributo hanno dato? Credo che le colpe di una simile debacle vanno ricercate e addebitate alla totale assenza di un programma di crescita che escludesse gradualmente, anno dopo anno, gli oriundi dai nostri campionati e, in contemporanea all’assenza di una normativa che prevedesse cospicui vantaggi economici da destinare alle società intenzionate a creare settori giovanili e scuole di calcio a 5. Ma a che cosa sarebbe servito un tale spreco di energie e di danaro quando le società, sostenute economicamente da un sistema di sponsorizzazione al limite del lecito e spesso anche oltre i suoi limiti, preferivano attingere a piene mani, stagione dopo stagione, all’inesauribile serbatoio brasiliano? Oggi, causa la crisi e la conseguente difficoltà a reperire sponsor, il flusso di giocatori provenienti dal Brasile è diminuito. Di questo passo Menichelli non potrà mai fare a meno di Honorio, di Dos Santos Vampeta (bel nome per un italiano..sic..sic..), di Saad  (arabo, brasiliano e italiano…cittadino del mondo? ) e altri, perché il ricambio sarà sempre più difficile. E allora dico io, se un giorno per costituire la nazionale di calcio a 5 bisognerà ricorrere ad un numero sempre maggiore di giocatori nati in Italia, perché non si inizia fin d’ora? Per un periodo di tempo i risultati saranno pessimi, va bè…… ma se contemporaneamente si lavorerà bene con i giovani, alla distanza riusciremo ad invertire il trend e ad avere una nazionale che è il reale specchio di un movimento che avrà messo radici profonde sul proprio territorio cosa totalmente assente attualmente. Comunque domenica 2 febbraio quest’Italia avrà l’opportunità di qualificarsi ai quarti se riuscirà a vincere contro l’Azerbaigian, che dite ce la farà? Chi vivrà vedrà!



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