All’esordio di
Anversa 2014 l’autoctona Slovenia batte l’Italia con gran merito (3-2) e mette
a nudo i diffetti di una squadra che ha la componente brasiliana (8 su14), a parte
Lima, in difficoltà (lenti, distratti e demotivati). Tra le cause va considerata
anche l’età dei singoli che avanza senza la possibilità di adeguati ricambi
provenienti dal Brasile a causa della crisi.
Ma di questo parleremo dopo. E la componente italiana?
Ma di questo parleremo dopo. E la componente italiana?
Quella italiana è presente ad Anversa con 6 giocatori su
14 di cui 2 sono portieri e 4 di movimento e deve la sua presenza perchè esplicitamente
prevista dagli accordi presi da Tonelli con
Menichelli, CT subentrato a Nuccorini subito
dopo i mondiali di Rio De Janeiro. In quella occasione la Fifa rimproverò pubblicamente
i dirigenti italiani per aver convocato 14 giocatori su 14 tutti nati in
Brasile. All’epoca finanche la nazionale Under 21 era farcita di oriundi perché
dirigenti e CT, pur di risultare vincenti subito, preferirono l’uovo oggi e non
la gallina domani. Il domani, ahi noi, è oggi ed è triste constatare che
Leggiero, Romano, De Luca e Ercolessi sono gli unici giocatori italiani di
calcio a 5 a meritare la nazionale. Nell’esordio a questi europei, De Luca non
ha avuto il piacere di calpestare il rettangolo di gioco mentre Leggiero ha
avuto l’onore di far parte dello start five d’inizio gara, rimanendo in campo 3’
e 30’’ circa, dopo di che ha raggiunto l’amico De Luca e ha assistito dalla
panchina alla disfatta dei suoi compagni. Solo Romano e Ercolessi hanno potuto
beneficiare di un minutaggio più corposo ma niente di chè. Questa è la
considerazione che ha Menichelli dei giocatori nati in Italia. Ma dopo Rio, il
famoso accordo non prevedeva che la lista dei 14 fosse composta da 7 italiani e
7 oriundi? Perché per questi europei si è deciso di convocare solo 6 italiani contro
gli 8 oriundi? Evidentemente il presuntuoso CT ha preteso maggiori garanzie.
Ma, a parte Saad, Lima e Fortino mi dite gli altri che contributo hanno dato?
Credo che le colpe di una simile debacle vanno ricercate e addebitate alla
totale assenza di un programma di crescita che escludesse gradualmente, anno
dopo anno, gli oriundi dai nostri campionati e, in contemporanea all’assenza di
una normativa che prevedesse cospicui vantaggi economici da destinare alle
società intenzionate a creare settori giovanili e scuole di calcio a 5. Ma a
che cosa sarebbe servito un tale spreco di energie e di danaro quando le
società, sostenute economicamente da un sistema di sponsorizzazione al limite
del lecito e spesso anche oltre i suoi limiti, preferivano attingere a piene
mani, stagione dopo stagione, all’inesauribile serbatoio brasiliano? Oggi,
causa la crisi e la conseguente difficoltà a reperire sponsor, il flusso di
giocatori provenienti dal Brasile è diminuito. Di questo passo Menichelli non
potrà mai fare a meno di Honorio, di Dos Santos Vampeta (bel nome per un
italiano..sic..sic..), di Saad (arabo,
brasiliano e italiano…cittadino del mondo? ) e altri, perché il ricambio sarà
sempre più difficile. E allora dico io, se un giorno per costituire la
nazionale di calcio a 5 bisognerà ricorrere ad un numero sempre maggiore di
giocatori nati in Italia, perché non si inizia fin d’ora? Per un periodo di
tempo i risultati saranno pessimi, va bè…… ma se contemporaneamente si lavorerà
bene con i giovani, alla distanza riusciremo ad invertire il trend e ad avere
una nazionale che è il reale specchio di un movimento che avrà messo radici
profonde sul proprio territorio cosa totalmente assente attualmente. Comunque
domenica 2 febbraio quest’Italia avrà l’opportunità di qualificarsi ai quarti
se riuscirà a vincere contro l’Azerbaigian, che dite ce la farà? Chi vivrà
vedrà!
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