lunedì 28 settembre 2020

Il calcio e’ tornato ma con gli stadi senza tifosi. il Napoli di Gattuso, al debutto, vince 2 – 0 a Parma e, nella seconda giornata, si ripete al San Paolo travolgendo il Genoa di mister Maran.

E’ vero che il primo tempo di Parma non aveva acceso gli animi dei tifosi napoletani ne quelli dei tanti opinionisti che affollano le TV regionali ma, non si giustificano le critiche, seppure molto pacate nei toni, mosse a mister Gattuso per non aver schierato, nella formazione iniziale, Osimhen, l’acquisto piu’ costoso nella storia del club azzurro. 
Gattuso, probabilmente non ha ritenuto caricare di eccessive responsabilità’ un ragazzo di appena vent’anni, al suo debutto nella serie A italiana. Osimhen e’ giovane e’ da poco in Italia e sappiamo bene quanto sia difficile fare la “faccia” al campionato italiano e al gioco che qui si pratica. Osimhen, in questa fase, va aiutato e soprattutto protetto da un mister come Gattuso che, gran conoscitore del calcio italiano, sa come e’ facile bruciare un ragazzo mandandolo in campo quando non e’ ancora pronto fisicamente, tecnicamente ma soprattutto mentalmente. Non e’ altrettanto giusto magnificare il mister per il cambio di modulo ne voler far passare il messaggio che la metamorfosi mostrata a Parma dagli azzurri, nella seconda frazione di gioco, sia dovuta solo al gioco prorompente del giovane nigeriano, interprete ad hoc del modulo del 4-2-3-1, la dov’è e’ stata tutta la squadra a cambiare il volto del gioco. E’ invece giusto e prudente pensare che tutto quello che ha ben funzionato nel secondo tempo a Parma pur confermato in toto al San Paolo contro il Genoa, possa funzionare anche contro squadre di prima fascia. Fin dal ritiro di Castel di Sangro eravamo tutti unanimemente d’accordo sul fatto che nell’organico del centro campo azzurro mancassero calciatori con le caratteristiche adatte al modulo del 4-2-3-1. E’ andata bene nel secondo tempo di Parma ed e’ andata ancora meglio al San Paolo contro il Genova dove il Napoli ha seppellito con 6 gol a 0 il grifone Genoano nonostante impiegasse un organico di gran lunga superiore a quello dello scorso anno. Ma e’ pur vero che schierare due centrocampisti come Fabian Ruiz e Zieliski e un trio a supporto di Osimhen composto da Mertens Insigne e Lozano sia, per le caratteristiche di questi calciatori, uno schieramento troppo offensivo praticabile solo contro squadre di seconda e terza fascia ma fino a prova contraria, perché, e’ bene ricordare che analizzare il giuoco calcio resta un esercizio sempre molto opinabile. Non per niente, da sempre, si e’ solito dire che :” il pallone è rotondo” per affermarne la sua imprevedibilità’. 

Certamente e’ bene non entusiasmarsi troppo per quanto realizzato in queste due prime gare della nuova stagione. I primi due impegni erano ritenuti soft e così e’ stato. Di buono ci sono i sei punti in classifica con otto gol all’attivo e nessuno al passivo e un gioco che, a tratti spettacolare, mostra ancora delle zone d’ombra sulle quali bisogna lavorare con abnegazione e serietà’ anche se l’organico dovesse rimanere questo senza nessuno altro innesto viste le enormi difficoltà’ di un mercato dove manca, mai come quest’anno, la materia prima: “ il danaro”. Certo un’incontrista come Allan a centro campo ed un forte esterno di difesa a sinistra al posto dell’ormai defenestrato Ghoulam, completerebbe l’organico azzurro rendendolo estremamente competitivo non solo per la zona Champions. 

G. Balzano

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